Il rumore della pioggia

Ho scritto, per te, parole e parole e parole e parole.
E per me le ho cancellate.
Perché non restassero sospese nel silenzio.
Perché non cadessero in un vuoto senza ritorno.
Ma quello che oggi mi fa male, di tutte le parole che ho scritto per te e non hai letto, è che non le hai lette.
Perché la tua misura è diventata la mia.
O così ho creduto, così a volte provo a credere.
In realtà la mia misura è fatta di parole e parole e parole che la strada la conoscono bene, per arrivare.
E' fatta di parole contate e parole senza fine.
Non lo so quando le mie parole hanno smesso di arrivare. Non lo so se hanno perso la strada.
So che la tua misura non è la mia, per quanto contagiosa.
So che non mi abituo al silenzio e al vuoto.
Ed è per questo che scrivo in questo posto senza luogo, senza casa e senza destinazione.
Perché le mie parole possano avere l'illusione di non averti incontrato. E non la certezza di essere state messe da parte.
Conosco il mio peso grammo per grammo.
Conosco il mio buio in ogni sua ombra.
Ma ti chiedo di cercarmi, se mi vuoi.
E di trovarmi, se mi nascondo.
E di rispondere alle mie parole e ai miei silenzi.

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