Meglio la poesia...

Che poi.
Se l'intuito da solo troppo spesso non basta, allora gli occhi bisogna aprirli bene, drizzare le orecchie, avere pori sensibili a ogni respiro.
Una (inevitabile?) fatica inutile.
Per sopravvivere e non soccombere. Magari aiutandosi un po'...
Cito liberamente:
«Mai indietreggiare su questioni di dignità personale, mai subire o illudersi che sia meglio non creare problemi. E ancora: per quanto sia difficile, resistere alle provocazioni dello stronzo con ferma gentilezza: per contenerlo e anche per non cadere su un terreno che lo vede vincente.
Non c'è altro da fare, del resto, sempre che non si consideri un'alternativa appetibile permettere che la cancrena della stronzaggine vada in metastasi invadendo ogni aspetto della vostra vita e trasformandovi in altrettanti sfigati senza amici, né passioni, né affetti familiari autentici, gente che sgomita per un po' di malinteso potere.
Se mettete il lavoro al primo posto significa che non vi piace tornare a casa o non avete una casa in cui tornare. Se non è così cambiate l'ordine delle vostre priorità. Al contrario, sarete voi a non essere considerati importanti per chi vi aspetta la sera a casa».
Ecco, appunto.
Meglio la poesia!

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