Più

E poi c'è il mio corpo testardo. Anche più di me.
Che mi costringe a sentirlo, a viverlo e a vivere. Oltre la mia volontà.
E ha aspettato il primo giorno d'estate, una giornata di caldo bello dopo l'afa dei giorni scorsi, per dirmi che ho perso, che è più forte di ogni mio pensiero, di ogni mia supplica.
Non c'è la mia resa. C'è, forse, rassegnazione a qualcosa di più grande.
Che non amo, che non voglio, che non mi appartiene.
Più.

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