Dietro al vetro

Ti ho visto prima di vederti.
Tu no, non mi hai vista mentre parlavi con lei.
Ho visto i suoi capelli lisci, neri; ho intuito il suo profilo.
E ho visto i tuoi occhi così lontani dai miei.
Se fossi stata la mosca che vi ronzava intorno avrei ascoltato musica, parole, schermi.
Non sono le parole pronunciate tra voi ad allontanarti.
Sono i tuoi occhi persi nel tuo sorriso leggero, senza più la fatica dei giorni soliti. Dei giorni nostri.
E questo vetro appannato da un pomeriggio denso di fiati.
Mi guardo le scarpe, sento freddo.
Le mani in tasca.
Mi volto.
Vado.

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