Parentesi

(Leggo.
Non le pagine di carta che tra poco mi porteranno via, ma parole sparse in questa rete intangibile.
Mi chiedo cosa ci faccia restare qui in tanti, cosa non riusciamo a dirci nei giorni che viviamo, incrociando i nostri sguardi e i nostri passi.
Ripenso ai discorsi che provo e riprovo nei miei pensieri e che non avranno mai voce se non scatenata da una tempesta incontrollata.
Ripenso alle lettere scritte e stracciate, ai diari di quando ero una ragazzina e che ho buttato per timore di riconoscermi in una foto che non mi apparteneva più.
E ripenso a stamattina. Quando ho raccolto un foglio gettato per i miei stessi identici motivi di un tempo e che appartiene a te, che vorrei fermare in una foto, e che posso solo accompagnare nel tuo tempo.
E ripenso a ieri notte. Al gioco. E allo strappo che segue l'abbraccio e che mi fa sentire incapace di dire. E penso al buio che mi copre.
Leggo parole che altri hanno scritto perché io potessi trovarle per caso.
E penso alle mie parole, che per caso non si possono trovare.
Penso ai ventri che in questo momento si stanno aprendo al mondo.
E al mio egoismo di sempre.
Ecco.
E' ora che vada.
Lascio il posto a te, che sei in una casetta rossa persa in un orizzonte infinito.
A te che cerchi la strada per tornare.)

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