Venerdì
La pioggia sottilissima che oggi mi bagna, deforma il panorama, sfuma i colori.
Ieri non ho trovato le parole che avrei voluto leggere. Parole in cui ero inciampata per caso, girovagando qua e là.
Sarà un appuntamento mancato o solo rinviato?
Le nostre giornate sono composte da tanti frammenti di tempo che faticano a trovare ordine ma che si intrecciano magicamente fino a risolversi la sera, su una vecchia poltrona, dopo aver lasciato accese solo le luci più basse, dopo che la musica tace e, a volte, anche la voce.
Allora non servono molte parole. Basta la consapevolezza della presenza. Dell'essere lì, vicini.
Allora si puo appoggiare la testa su un cuscino morbido e sentire che il sonno arriva allo stomaco.
Allora la stanchezza di un giorno lungo può lasciare il posto a un peso dolce, che avvicina al sogno.
Poi si ricomincia.
Stamattina è uguale a ogni altra mattina.
Eppure è venerdì, è il primo giorno di un nuovo mese, è vigilia di mattina senza sveglia.
Stamattina è diversa da ogni altra.
Eppure è il solito venerdì che sembra scorrere troppo lento quando si aspetta il sabato.
Ho desiderio di un abbraccio.
Di una coperta calda e colorata.
Della mia poltrona.
Di sentire le mia mani calde.
Vorrei spegnere il mio computer, chiudere le imposte e andare a prendermi l'abbraccio desiderato, rannicchiarmi sulla mia poltrona con una coperta e una tazza fumante a scaldare le mie mani.
Ma ho già finito il mio caffè di metà mattina.
E a questa mattina devo una conclusione che non renda inutile il molesto suono della sveglia...
Ieri non ho trovato le parole che avrei voluto leggere. Parole in cui ero inciampata per caso, girovagando qua e là.
Sarà un appuntamento mancato o solo rinviato?
Le nostre giornate sono composte da tanti frammenti di tempo che faticano a trovare ordine ma che si intrecciano magicamente fino a risolversi la sera, su una vecchia poltrona, dopo aver lasciato accese solo le luci più basse, dopo che la musica tace e, a volte, anche la voce.
Allora non servono molte parole. Basta la consapevolezza della presenza. Dell'essere lì, vicini.
Allora si puo appoggiare la testa su un cuscino morbido e sentire che il sonno arriva allo stomaco.
Allora la stanchezza di un giorno lungo può lasciare il posto a un peso dolce, che avvicina al sogno.
Poi si ricomincia.
Stamattina è uguale a ogni altra mattina.
Eppure è venerdì, è il primo giorno di un nuovo mese, è vigilia di mattina senza sveglia.
Stamattina è diversa da ogni altra.
Eppure è il solito venerdì che sembra scorrere troppo lento quando si aspetta il sabato.
Ho desiderio di un abbraccio.
Di una coperta calda e colorata.
Della mia poltrona.
Di sentire le mia mani calde.
Vorrei spegnere il mio computer, chiudere le imposte e andare a prendermi l'abbraccio desiderato, rannicchiarmi sulla mia poltrona con una coperta e una tazza fumante a scaldare le mie mani.
Ma ho già finito il mio caffè di metà mattina.
E a questa mattina devo una conclusione che non renda inutile il molesto suono della sveglia...
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