Ozio

L'accoglienza è per me una vecchia poltrona a righe.
L'abbandono è riconoscere i segni che il peso del mio corpo ha lasciato su questi cuscini un po' stinti.
So dove incastrare i piedi per scaldarli, come posare la testa per rilassare il collo, come riempire ogni angolo per trovare lo spazio al riposo.
Il mio tappeto volante è una vecchia poltrona a righe sbiadite che conosce i miei pensieri, legge le mie dita sulla tastiera, scalda il mio poco sonno rubato al giorno, accoglie le notti di veglia.
Grembo di stoffa e imbottitura, nascondiglio perfetto perchè apparentemente visibile e condivisibile, la mia poltrona non può essere d'altri che mia.
Altri non sa abbracciare così bene.

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