Seme

Nella mia asmatica estate la felicità ha tenacemente occupato il suo spazio.
Nei miei giorni altalenanti tra sole e buio, la felicità mi ha tenacemente tenuto per la mano.
Leggera come il pulviscolo luminoso che entrava al mattino dalla mia finestra, consapevole come quando si vive senza sapere.
Come in equilibrio sul filo di lana, ho camminto adagio, con lo sguardo alto per non sentire la vertigine e la paura del vuoto.
E mi sono chiesta se la felicità esiste in se stessa, se possiamo essere felici da soli, o se per esserlo dobbiamo condividere la felicità di altri.
Mi sono chiesta se abbiamo davvero il diritto ad essere felici. Se è possibile una felicità in cui sentirsi immersi. Se per esserlo dobbiamo dimenticare tutto e tutti o se possiamo esserlo solo insieme a tutto e tutti.
Oggi, che è iniziato il mio autunno, ho avuto un'ora di tempo per perdermi tra parole tanto dense da rallentare il pensiero.
E' stato un attimo di felicità?
Oggi, che il vento poteva farmi volare via, ho scostato i capelli dal volto e una soave euforia ha fatto tremare la mia pelle.
E' stato un attimo di felicità?
Oggi, che la mia casa è davvero casa, ascolto il silenzio di questa serata, le mie dita sui tasti.
E' un attimo di felicità?
E' stato un minuscolo seme di felicità che porto nel cuore a non farmi perdere la consapevolezza di poter essere felice?

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