E' arrivato l'autunno. Cielo grigio e foglie luminose. Pioggia e maglioni caldi.
Un caffe' bollente non basta a scaldarmi, stamattina.
Ho la testa pesante e il desiderio di accovacciarmi sulla mia poltrona avvolta da una morbida coperta rossa.
Fine settimana indefinibile.
Alla tanta nostalgia per chi non c'è più si è aggiunta la mancanza di chi non sarà. Non riesco a pensarci davvero e non so fare a meno di non pensarci.
Sono incapace di rendermi felice e contemporaneamente non riesco a inaridirmi fino a non sentire più alcun dolore.
E' novembre.
Abbiamo la zucca vuota, e illuminata da una candela poco adatta allo scopo, che inizia ad ammuffire.
Le piante di casa vorrebbero più luce. E io vorrei fiori colorati ai miei balconi.
I bimbi hanno iniziato ad indossare le loro "giacche a pelo" e io continuo ad ostinarmi nel non usare ombrello.
Mi piace sentire freddo e poi incontrare un inaspettatto tepore.
Mi piace il profumo delle torte di mele.
Mi piace la "brutta stagione" che abbiamo davanti. I mesi freddi, la pioggia sui vetri, le foglie inzuppate sotto le scarpe.
Vorrei solo riuscire ad essere contenta di questo. E invece penso a tutte quelle scatole che non so svuotare. Che lascerò lassù fingendo di averle dimenticate.
Pensavo fosse il desiderio di un momento, ma il buco si allarga e non voglio che inghiotta tutti i miei pensieri.
A leggerlo così sembra esagerato anche a me. Non so perchè, non so da cosa nasca questo desiderio di pienezza nuova e viva: ho così tanta vita, intorno! E' in me che manca...
Se è vero che spesso ho desideri che non posso permettermi, è anche vero che ci sono desideri che non si possono che desiderare. E amare.

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