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Visualizzazione dei post da agosto, 2016

Camminarle accanto

Gliel'ho letto negli occhi, il disprezzo. Il giudizio senza appello. Le ho letto dentro quegli occhi azzurri come i suoi capelli. Vorrei fossero azzurri anche i suoi pensieri. Vorrei non saper leggere. Ieri le camminavo accanto e pensavo a quando la immaginavo prima che nascesse e a come, nascendo, abbia subito messo in chiaro che non sarebbe mai appartenuta a me. Camminarle accanto è imparare a muovere passi incerti; è cadere e farsi molto male. E' rialzarsi sempre e tendere la mano, se volesse stringerla. E' il gelo del suo silenzio mentre l'abbraccio (e continuare ad abbracciarla). Camminarle accanto sono i suoi occhi che si fanno ancora più enormi quando li riempiono le lacrime. Camminarle accanto è rubarle un sorriso e un abbraccio mentre dorme e mi fa spazio per potermi sdraiare accanto a lei. E' imparare a non aspettarsi nulla che sia banale. E' imparare a essere fieri e orgogliosi di lei quando si concia che nemmeno morta uscirei così. Camminarle

Poco meno di un giorno

Poco meno di un giorno da sola in questa casa che mi sorprende sempre, quando è così silenziosa. Poco meno di un giorno per non mancare al saluto per Cristina. Non bastano i pensieri e le preghiere che le ho inviato in questi mesi. Il suo sorriso, su quel foglio appeso ai muri della città, è ferita di una tenerezza inaspettata. Poco meno di un giorno per scoprire legami con chi non si conosce e si sente misteriosamente vicino. E' anche mia, la paura di non saper cadere. Poco meno di un giorno per tornare da chi si ama, per tornare al paese del cuore, ai pochi giorni che restano di questa estate senza vacanza, senza pensieri leggeri. Un'estate di corse senza fiato. Ma tanto l'estate non è per me. Attendo l'autunno. Ecco. E poi? Poi le parole non dette, le mani ritrovate, i corpi intrecciati dopo troppo tempo. E ancora, le parole pronunciate come un dono, le mani che vorrebbero cercarsi, gli occhi che si frugano. Sempre, l'amore che non si può non vivere. Anche

Estate

Aspetto ancora l'estate come da ragazzina?  Aspetto l'estate per i miei figli che tanto la desiderano; per i sempre meno giorni da sola che mi concede; per i sempre più brevi periodi di riposo. In un certo senso non l'aspetto più. Attendo invece, e con una certa impazienza, l'autunno. I maglioni caldi, le tazze a scaldare le mani, le giornate che si fanno più corte. In questi giorni di casa insolitamente silenziosa e poco tempo libero da dedicare alla mia poltrona, anche i pensieri sembrano meno desiderosi di trovare ordine. Ieri guidavo tornando dalla mia casa del cuore e pensavo a una persona che non conosco ma leggo. Pensavo che non si potrebbe essere amiche: troppo diverse. Eppure ciò che leggo di quello che non racconta scrivendo, colma i silenzi del mio non scrivere il dolore di qualche estate fa. La cicatrice è ancora sulla mia pelle, nel mio cuore, tra i miei pensieri. Solo la sfioro più lievemente e, talvolta, con un poco di tenera saggezza. E pensav