Camminarle accanto
Gliel'ho letto negli occhi, il disprezzo. Il giudizio senza appello. Le ho letto dentro quegli occhi azzurri come i suoi capelli. Vorrei fossero azzurri anche i suoi pensieri. Vorrei non saper leggere. Ieri le camminavo accanto e pensavo a quando la immaginavo prima che nascesse e a come, nascendo, abbia subito messo in chiaro che non sarebbe mai appartenuta a me. Camminarle accanto è imparare a muovere passi incerti; è cadere e farsi molto male. E' rialzarsi sempre e tendere la mano, se volesse stringerla. E' il gelo del suo silenzio mentre l'abbraccio (e continuare ad abbracciarla). Camminarle accanto sono i suoi occhi che si fanno ancora più enormi quando li riempiono le lacrime. Camminarle accanto è rubarle un sorriso e un abbraccio mentre dorme e mi fa spazio per potermi sdraiare accanto a lei. E' imparare a non aspettarsi nulla che sia banale. E' imparare a essere fieri e orgogliosi di lei quando si concia che nemmeno morta uscirei così. Camminarle