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Visualizzazione dei post da dicembre, 2013

Verso il nuovo anno

Ancora il silenzio intorno. Tra poco la casa si sveglierà, si riempirà di confusione che annuncia partenza. Verso la casa del cuore, verso gli affetti di sempre, verso le radici di ciò che siamo e che saremo. Il Natale mi ha portato in dono un silenzio, dentro, inaspettatamente sereno. Per una volta i pensieri hanno quasi riposato. Eppure sempre più è l'essenza che mi riempie, una nostalgia struggente e dolce, che ho cantato come ninnananna silenziosa, capace di scivolare con lacrime leggere. Forse questo è il fiore che aspetto fiorisca. Forse questo è il fiore destinato al mio cuore, Piove. Il cielo è gonfio, ma tra poco, intorno a questo tavolo, sorgerà il sole di voci assolate e felici. Che riempiamo il mio cuore. E l'anno che sarà.

A.

E' quando tutto tace, quando solo la luce fioca del corridoio illumina la casa, quando si possono sentire i sogni respirare, che in punta di piedi entro nel tuo sonno. Chiedo permesso con una carezza e tu ti fai piccolina e bisbigli un sì. Allora ti abbraccio, respiro nei tuoi capelli, immagino di poter sbirciare nei tuoi sogni. Sussurro poche parole, accarezzo la tua fronte. E ti ringrazio. Per tutto il bene che mi hai fatto scoprire di poter sentire. Per tutto il bene che ti voglio. Per tutto il bene che abbraccio. Ora che il sole illumina il giorno, le montagne con la neve, le ultime foglie sui rami, mi chiedo se ricordi. Se il sì bisbigliato è anche un po' voluto. Se anche quando sei persa nei tuoi pensieri vorresti quell'abbraccio che rifiuti. Mi chiedo quali mondi porti nel cuore mentre ti vedo attraversare questo con affanno e con gioia, con timore e sfrontatezza, con paure nascoste e sicurezze ostentate. E ancora ti ringrazio. Per tutto il bene che abbr

Come avrei cullato te

I giorni della mia attesa negata stanno finendo e io li cullo. Come avrei cullato te. Cullo la tua assenza, la tua presenza di figlio mancato. Coccolo il desiderio di immaginarti, di annusarti, di tenerti fra le braccia. Cullo il profumo che so, la morbidezza che so, l'amore che so. Coccolo la tristezza che non se ne andrà, il vuoto che non si riempirà. Non ho ancora trovato il perché, non so ancora come e quando e se deciderai di fiorire nei nostri giorni. Non ho ancora trovato il battito del cuore che mi consente di parlare di te senza sentire quello che so dire solo qui. Non ho ancora trovato il modo di lasciarti andare come si devono lasciare andare i figli quando crescono, quando lasciano la nostra mano. Forse perché la tua mano l'ho solo immaginata, solo desiderata. E allora ti coccolo come non mi è stato concesso di fare. E ti lego al mio cuore con un filo sottile, perché tu possa volare e farmi alzare gli occhi al cielo per cercarti.