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Visualizzazione dei post da settembre, 2011

A volte

A volte penso che se non ci fosse la poesia il mio respiro non troverebbe aria. A volte penso che le corrispondenze non esistano e che i fili li tracciamo e li seguiamo noi. Con i nostri sogni, i nostri desideri che non soverchiano i giorni ma li accompagnano rendendoli spesso più lievi. Il tempo che sto rubando al lavoro per seguire questo, di filo, mi consentirà poi di lavorare meglio. Il sogno che non vivrò, cullandolo in cuore come una presenza calda, servirà a trovare un sorriso più leggero. Tutto questo per dire che oggi ho letto questi versi antichi e mi sono sembrati un segno lasciato nel mio giorno sospeso.

28 settembre 1984

Mi manchi ancora tanto. Così tanto da sentire intorno a me il tuo profumo e sulle mie dita la tua pelle sottile. Tu che eri cristallo sei diventata il battere del mio cuore. Aspetto il tuo abbraccio fragile e sicuro. E parlo di te per non lasciarti andare.

Mi sei cresciuto dentro

Non è sera per stare soli; e un libro non basta, soprattutto quando si è visto il film tratto proprio dal libro che si sta leggendo. "Mi sei cresciuto dentro" viene da lì e da un pensiero che mi gira intorno da alcuni giorni. Dalla consapevolezza che la presenza è talvolta inevitabile, anche quando si veste d'assenza. Dalla cosapevolezza che i giorni non vissuti sono quelli più sognati, quelli che restano dentro per sempre. E così non si rischia di non vivere ma di vivere il doppio, l'altrove. E doppio, e altrove, diventano anche i segni lasciati sulla pelle da tanta vita che non ne basterà un'altra. "Nel cerchio di un pensiero a volte mi riposo sognando" Chiedo la compagnia di Alda Merini, le sue parole per le mie. Chiedo un abbraccio che non ho. Chiedo le ali per raggiungerti.

La luce nel cuore

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Cerco il silenzio per meglio parlare

Ho bisogno di silenzio come te che leggi col pensiero non ad alta voce il suono della mia stessa voce adesso sarebbe rumore non parole ma solo rumore fastidioso che mi distrae dal pensare. Ho bisogno di silenzio esco e per strada le solite persone che conoscono la mia parlantina disorietate dal mio rapido buongiorno chissà, forse pensano che ho fretta. Invece ho solo bisogno di silenzio tanto ho parlato, troppo è arrivato il tempo di tacere di raccogliere i pensieri allegri, tristi, dolci, amari, ce ne sono tanti dentro ognuno di noi. Gli amici veri, pochi, uno ? sanno ascoltare anche il silenzio, sanno aspettare, capire. Chi di parole da me ne ha avute tante e non ne vuole più, ha bisogno, come me, di silenzio. Alda Merini
...La sola cosa che voglio dire brilla fuori dalla mia portata come l’argento sul banco dei pegni. (Tomas Tranströmer)

Finisce l'estate

C'è profumo di torta, nella mia cucina, nel mio respiro, intorno e dentro di me. Forse per questo la stanchezza mi prende dolcemente. C'è un silenzio che vive e sogna e riposa. Ci sono desideri che si incrociano, una buonanotte che viaggia nel vento. Ci sono bimbi sudati e adulti alla ricerca di un sonno sereno. E c'è l'autunno alla porta. Lo lascero' entrare e colorare le mie mani.

16 settembre

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E' stato un momento lungo quasi tre ore. Un momento per lasciare andare la voce insieme, per sentire insieme lo stesso battere del tempo. Un momento da ricordare per due ragazzini che cammineranno su strade differenti portando nel cuore una stessa memoria. E' stato un momento divertente come non ne vivevo da un po'. Non sono brava a raccontare l'allgria, ma l'ho vissuta. Oh, se l'ho vissuta!

Galleggio

Diventare liquida, come acqua che entra nelle orecchie e amplifica il respiro, il battere del cuore, il rumore lieve del pensiero. Le braccia che spostano acqua. Le gambe che muovono acqua. I piedi. Diventare liquida. Scivolare lungo i giorni, portandone via il peso. Liquida, trasparente, evanescente. Poi questa punta allo stomaco. E il silenzio. Pesante.
"...perché il vento deve restare vento e la cenere cenere fino alla fine del mondo perché questo lasciare che accada è piú dell’amore, questo dire chi deve andare vada. " (M.G. Calandrone)

Quello che vorrei

Quello che vorrei è il titolo del libro che non scriverò. L'incipit del diario che non terrò, della lettera che non manderò. Quello che vorrei saranno parole che non pronuncerò, sogni che sceglierò di non sognare. Quello che vorrei è il mare che non vedrò, il libro che non saprò aprire, la mano che non stringerò. Quello che vorrei è la notte che non vivrò. Quello che vorrei è il giorno che che non attraverserò. Quello che vorrei è l'essere qui e altrove. E' il tacere invece della parola. Il battito controllato di un cuore incontrollabile. E' un respiro mancato. Quello che vorrei stanotte è acqua. Sopra, sotto, intorno. Quello che vorrei stanotte è nuotare sentendo solo il mio respiro nell'acqua. Niente più peso, nessun pensiero, nessuna parola. Io, il mio respiro e l'acqua. Poi, nel primo boccone d'aria, trovarti.

Corrispondenze

Le storie d'amore sono così. Senza corrispondenza fra chi si ama. Senza misura, senza perché. Oggi sono io che ti amo di più, domani sarai tu. Poi ci sono i fili invisibili che tessono parole, anche quelle non dette, anche quelle non ancora pensate. Fili che intrecciano pensieri, sogni, strade, destini. E c'è il battere del cuore. Del mio e del tuo, fino a diventare, per alchimia sconosciuta, un solo battito, un solo respiro. Un solo cuore. E ci sono le mani. E la pelle che trema prima ancora di sentirle, gli occhi che si chiudono lenti immaginandone le carezze. Le storie d'amore sono così. Senza corrispondenze, senza misura, senza un perché possibile da dire. Si chiudono gli occhi, si sfiorano le mani, si ascolta il battere di un cuore.

Forse stare qui non serve a niente...

"Sempre vieni dal mare e ne hai la voce roca, sempre hai occhi segreti d'acqua viva tra i rovi, e fronte bassa, come cielo basso di nubi. Ogni volta rivivi come una cosa antica e selvaggia, che il cuore già sapeva e si serra." (C.Pavese)
Volo. E volando provo a scegliere dove cadere.

Desiderio

Prendo il mio desiderio, lo chiudo in un cassetto, getto la chiave e me ne scordo. Prendo il mio desiderio e lo lascio cadere dal dirupo più alto, tanto alto che non sento neppure il rumore che fa rompendosi. Prendo il mio desiderio e lo getto nel fiume più lontano, che finisce nel mare più lontano e con le corrento inverse rispetto ai miei possibili mari. Se fosse possibile, allora dovrei fare altrettanto con il mio cuore e con i miei pensieri. Non riesco a cancellare il mio cuore. Non so spegnere i miei pensieri.

Ritorno

Ritono con la pioggia, il temporale, l'aria che finalmente si fa leggera. Ritorno con la pelle ancora calda di sole e vento. Torno con il sapore di cibi che sanno d'infanzia sulle labbra. Torno. E trovo ad aspettarmi un autunno ancora lontano, ma che sarà nuovo e mai vissuto. Avremo ritmi e spazi differenti. Quotidianità, soprattutto. Nei miei passi tengo l'estate che si fa più dolce. Ci sarà tempo per ordinare i ricordi, capire i gesti, comprendere le parole. Stasera ritrovo l'abbraccio della mia poltrona sdrucita, la luce calda della mia casa, il silenzio che risuona del respiro di tutti noi.